Breve storia dell'autismo
Autismo (dal greco αὐτός (awtos) stesso)
Le leggende raccontano che le fate sostituivano di nascosto i propri bambini, Changeling, con quelli umani. I Changeling erano bambini autistici.
Le prime notizie su persone autistiche sembrano risalire al Medioevo. Uno dei frati fedelissimo seguace di S. Francesco d'Assisi (1182-1226), frate Ginepro, pare fosse autistico. S. Francesco prende ad esempio la pazienza di Ginepro nel descrivere le virtù del frate ideale.
John Langdon Down e Ludwig Binswanger identificarono alla fine dell'Ottocento alcuni disturbi autistici.
Sherlock Holmes, il personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle, era autistico? Mito o realtà: secondo Michael Fitzgerald nel suo libro "The Genesis of Artistic Creativity" diverse grandi personalità erano autistiche, da Mozart a Beethoven, da Van Gogh ad Einstein.
Nei primi anni del Novecento, lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler introdusse per la prima volta il termine autismo riferendosi ad un sintomo correlato alla schizofrenia.
Successivamente Hans Asperger e Leo Kanner definirono in modo definitivo l'autismo come patologia a sè stante. Nel 1943 Kanner dello Johns Hopkins Hospital di Baltimora diagnosticò il primo paziente con questa nuova patologia. Il primo paziente fu Donald Gray Triplett (oggi ultraottantenne appassionato di golf http://www.britannica.com/EBchecked/topic/1719435/Donald-Gray-Triplett).
Negli anni settanta, Beate Hermelin e Neil O'Connor identificarono le alterazioni nella comunicazione verbale e non verbale, nell'interazione sociale e nelle attività ludiche tipiche degli autistici.
Ma un lavoro importantissimo è "Infantile Autism" di Bernard Rimland che nel 1964 definì la natura organica e biologica dell'autismo e non solo un disagio psicologico. http://legacy.autism.com/ari/rimland/rimlandjewishjournarticle.htm
Uta Frith in "Autism: explaining the enigma" sottolinea la purezza morale o intellettuale dell'individuo autistico.